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Questa notte è andata in onda, per la prima volta su Rai1, la diretta della 96° edizione dei premi Oscar: miglior film, come da pronostici, “Oppenheimer” di Christopher Nolan, che ha portato a casa in totale 7 premi tra cui anche quello per la migliore regia.
Dopo un paio di edizioni abbastanza contestate, segnate da forti proteste per l’assegnazione dei premi, come miglior film a “CODA” nel 2022, e comportamenti da condannare, come lo schiaffo di Will Smith dell’anno scorso, quest’anno per fortuna non ci sono stati incidenti di percorso e i premi assegnati sembrano mettere d’accordo quasi tutti. La qualità dei film in gara era altissima, così come il livello delle interpretazioni e della regia, il che rendeva la competizione davvero ardua.
Vediamo subito i premi principali:
Miglior film: “Oppenheimer”
Miglior regia: Christopher Nolan per “Oppenheimer”
Miglior attore protagonista: Cillian Murphy per “Oppenheimer”
Miglior attrice protagonista: Emma Stone per “Povere Creature!”
Miglior attore non protagonista: Robert Downey Jr per “Oppenheimer”
Miglior attrice non protagonista: Da'Vine Joy Randolph per “The Holdovers - Lezioni di vita”
Miglior sceneggiatura originale: “Anatomia di una caduta”
Miglior sceneggiatura non originale: “American Fiction”
“Oppenheimer” è l’indiscusso trionfatore di questa edizione, vincitore anche dei premi alla fotografia, al montaggio e alla colonna sonora (davvero indimenticabile). Il secondo film per numero di vittorie era un altro favorito della stagione, “Povere creature!”, vincitore dei premi per trucco, costumi (consegnato da un John Cena messo a nudo per citare un episodio impresso nella storia degli Oscar) e scenografia (in una gara davvero tosta con le scenografie di “Barbie”, che avrebbe meritato questo riconoscimento). Il tanto acclamato e discusso “Barbie”, nonostante la candidatura a 8 premi, ne ha portato a casa soltanto uno, quello per la miglior canzone originale dato a “What Was I Made For?” di Billie Eilish, che è riuscita a prevalere sull’altra canzone candidata dallo stesso film, “I’m Just Ken” di Ryan Gosling. Nel corso della serata, entrambi si sono esibiti sul palco con le loro canzoni, Eilish in una performance intima e commovente; Gosling in una performance energica e divertente, che citava la mitica scena dell’abito rosa di Marilyn Monroe in “Gli uomini preferiscono le bionde” (un ribaltamento geniale no?). Altro film pluricandidato, che non ha portato a casa però nessun premio è stato “Killers of the Flower Moon” di Martin Scorsese: molti davano per favorita Lily Gladstone come miglior attrice protagonista, battuta invece da Emma Stone. L’abbiamo detto, la competizione quest’anno era davvero di altissimo livello e tutti i film in gara meritano davvero di essere visti.
Come abbiamo detto quest’anno c’era un’importante novità: solitamente in Italia la cerimonia è trasmessa in diretta su Sky mentre questa edizione, sull’onda dell’entusiasmo per la candidatura al miglior film internazionale per “Io capitano” di Matteo Garrone, la cerimonia è stata trasmessa in diretta su RAI1, con traduzione simultanea e con il commento di Alberto Matano e diversi ospiti in studio. Purtroppo nulla da fare per “Io capitano”, battuto nella sua categoria da “La zona d’interesse” di Jonathan Glazer, anche vincitore del premio per il miglior sonoro. Nel ritirare il premio Glazer ha detto: "Il mio film mostra a cosa può portare questa disumanizzazione, un film fatto per il presente.” A proposito di racconti di guerra, il premio al miglior documentario è andato a “20 days in Mariupol” di Mstyslav Černov che insieme a un gruppo di giornalisti ha raccontato i primi giorni di guerra in Ucraina; questo è il primo Oscar in assoluto vinto da un film ucraino, film che il regista avrebbe preferito non dover mai fare.
Ora non resta altro da fare che aggirarsi tra cinema e piattaforme per recuperare tutti i titoli candidati e riempirsi gli occhi e la mente di storie incredibili!
Alberti Aurora