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Questa notte è andata in onda su Rai1 la diretta della 97° edizione dei premi più attesi per il cinema, gli Oscar. Il premio per miglior film ad “Anora” di Sean Baker che ha portato a casa in totale 5 statuette, di cui 4 al suo autore che è regista, montatore e sceneggiatore del film.
Svoltasi come di consueto al Dolby Theatre di Hollywood a Los Angeles, la cerimonia voleva essere anche un momento di rilancio per la città, che si sta faticosamente rialzando dopo i devastanti incendi di gennaio, che avevano distrutto interi quartieri. Anche quest’anno la qualità dei film in gara era altissima e nonostante qualche polemica la cerimonia è stata un successo, con alcuni momenti particolarmente emozionanti come il ricordo di Gene Hackman (scomparso il 17 febbraio) da parte dell’amico Morgan Freeman e la performance di Ariana Grande e Cynthia Erivo ispirata a “Wicked” per omaggiare Los Angeles, casa del cinema.
Vediamo subito i premi principali che sono stati assegnati:
Miglior film: “Anora” di Sean Baker
Miglior regia: Sean Baker per “Anora”
Miglior film internazionale: “Io sono ancora qui” di Walter Salles
Miglior attore protagonista: Adrien Brody per “The Brutalist”
Miglior attrice protagonista: Mikey Madison per “Anora”
Miglior attore non protagonista: Kieran Kulkin per “A Real Pain”
Miglior attrice non protagonista: Zoe Saldaña per “Emilia Pèrez”
Miglior sceneggiatura originale: Sean Baker per “Anora”
Miglior documentario: “No Other Land” di Yuval Abraham, Basel Adra, Rachel Szor, Hamdan Ballal
“Anora” è il protagonista della serata con le sue 5 statuette di cui, come dicevamo, 4 sono andate al suo autore, Sean Baker, il primo nella storia a ricevere 4 premi per lo stesso film. “Anora” quindi riconferma la sua vittoria a Cannes e si propone come esempio di cinema indie di successo, che basa proprio sull’indipendenza produttiva la sua forza. La stessa strada segue il secondo film per numero di vittorie, “The Brutalist”, kolossal di Brady Corbet vincitore dei premi per fotografia e colonna sonora (magistrale) e del miglior attore per Adrien Brody (22 anni dopo la vittoria per “Il pianista”).
Delusione invece per “Emilia Pèrez” di Jacques Audiard, che si presentava con ben 13 candidature (mai così tante per un film straniero) e ha portato a casa soltanto due premi: Zoe Saldaña come miglior attrice non protagonista e miglior canzone per “El Mal”. Dato per favorito nella categoria miglior film internazionale, anche a seguito di alcune polemiche dei giorni scorsi sulla protagonista è stato invece scalzato dall’acclamato “Io sono ancora qui” di Walter Salles. Niente da fare per “A Complete Unknown” di James Mangold, forte di 8 nomination tra cui quella a miglior film, ma uscito senza alcuna vittoria. Italia quest’anno completamente fuori dai giochi dopo l’esclusione di “Vermiglio” dalla cinquina dei film internazionali e con la sconfitta di Isabella Rossellini, candidata come miglior attrice non protagonista per il suo breve ma intenso ruolo in “Conclave”. L’attrice ha sfilato sul red carpet con un elegante abito in velluto blu per omaggiare l’amato David Lynch, conosciuto sul set del suo film del 1986, “Velluto Blu” appunto.
Nelle intenzioni dell'Academy lo show doveva essere apolitico ma era impossibile lasciar fuori discorsi di attualità e guerra, soprattutto dopo la vittoria del miglior documentario da parte di “No Other Land”, realizzato da un collettivo israelo-palestinese, che ancora negli USA non ha trovato un distributore. "Siamo interconnessi, non saremo mai sicuri se gli altri non sono sicuri" hanno detto gli autori, chiedendo di smettere la pulizia etnica e trovare al più presto una via di pace.
E voi siete riusciti a fare una maratona pre-Oscar e recuperare tutti i film candidati? Se ve ne manca ancora qualcuno è il momento giusto per andare al cinema!
Alberti Aurora
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