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Il 19 febbraio Massimo Troisi avrebbe compiuto 70 anni e tra i tanti omaggi all'autore ce n’è uno prettamente cinematografico: il 23 febbraio esce al cinema il documentario “Laggiù qualcuno mi ama” di Mario Martone, presentato il 17 febbraio al Festival del cinema di Berlino.
Il documentario ripercorre la vita di Troisi ma si concentra anche su un aspetto sempre molto trascurato del suo lavoro, ovvero il suo ruolo di regista, oscurato dal suo grande successo come attore comico.
Martone ha fatto questo film non solo in memoria dell'artista ma anche dell’uomo, che aveva conosciuto nel 1992, pochi anni prima della morte prematura, con cui aveva stretto una forte amicizia e aveva in programma di fare un film.
Il film di Martone si avvale del contributo di Anna Pavignano, compagna di vita di Troisi e co-sceneggiatrice dei suoi film, ma anche delle testimonianze di chi non l’ha mai incontrato ma ne è stato comunque influenzato come Paolo Sorrentino e Ficarra e Picone e di chi l’ha studiato e ne ha riconosciuto la grandezza come Goffredo Fofi.¹
I film di Massimo Troisi sono dominati dal tema dell’amore, in particolare per la sua città, Napoli, e per le donne. Troisi crea un personaggio ricorrente, un uomo fragile con un carattere molto timido e una gestualità fortemente espressiva, sempre in qualche modo messo in crisi dalle donne forti che lo circondano e sempre bisognoso del loro amore.
Poche le sue regie, un totale di 7, ma si tratta di film diventati cult: dal primo grande successo “Ricomincio da tre” al divertentissimo “Non ci resta che piangere” co-diretto con Roberto Benigni fino all’ultimo, struggente film, “Il postino”, diretto da Michael Radford ma fortemente troisiano, subito dopo il quale l’attore è morto. Troisi è stato e sarà sempre un protagonista del cinema, ma più in generale della cultura italiana, amatissimo ancora oggi a quasi 30 anni dalla sua scomparsa. Le serate di Nonantola Film Festival si svolgono in un luogo chiamato Cinema-Teatro Massimo Troisi: anche noi nel nostro piccolo, abbiamo un legame con questo grande artista e ci sembrava giusto ricordarlo.
Alberti Aurora
¹. Alessandra de Luca, “Massimo Troisi, regista ribelle”, CIAK, n°2, febbraio 2023, p.26-27 (riscrittura mia)