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Il 29 ottobre si è conclusa la diciottesima edizione della Festa del Cinema di Roma. Nella sezione competitiva del festival, intitolata Progressive Cinema e composta da 18 film, erano presenti anche 3 italiani, molto apprezzati da pubblico, critica e giuria.
La festa si è aperta con uno dei film più attesi del concorso, “C’è ancora domani”, esordio alla regia di Paola Cortellesi, ambientato nella Roma degli anni ‘40 e incentrato sulla storia di una famiglia e su temi importanti come i diritti delle donne e la società patriarcale italiana. Il film ha fatto incetta di premi, vincendo il premio del pubblico, il premio speciale della giuria e la menzione speciale per la miglior opera prima: caso raro che giuria e pubblico siano d’accordo ma stavolta è successo, e il film in questi giorni viene premiato da un grande successo anche al box office.
Altro esordio alla regia è quello di Kasia Smutniak con il suo documentario “MUR” sul muro di 186 km costruito tra Polonia e Bielorussia per evitare l'ingresso dei migranti in Europa. Il documentario è un'opera intensissima che è allo stesso tempo denuncia politica di un’Europa che si proclama unita e accogliente ma che non lo è più e un toccante diario personale di ricerca delle proprie origini. Presentato lo stesso giorno di “MUR” anche “Mi fanno male i capelli”, nuovo film di Roberta Torre con protagonista Alba Rohrwacher, che per la sua interpretazione ha vinto il premio come migliore attrice, premio intitolato a Monica Vitti, una personalità fondamentale nel film della Torre. Michele Riondino ha esordito alla regia con il film “Palazzina LAF” con un grande cast che comprende Elio Germano e Vanessa Scalera per una storia di lotta operaia e morte sul lavoro nell’ILVA di Taranto.
Una particolarità della Festa del Cinema di Roma è che vengono presente anche le nuove serie tv. Quest’anno c’erano 4 titoli molto attesi: “I leoni di Sicilia”, la saga della famiglia Florio tratta dai romanzi bestseller di Stefania Auci (disponibile su Disney+); “Mare Fuori 4”, la serie di maggior successo di sempre su Rai Play; “La storia” tratto dal celebre romanzo omonimo di Elsa Morante (prossimamente su Rai 1); “SuburrÆterna” lo spin-off di Suburra (disponibile su Netflix). Presentata anche una serie tv “vintage” ovvero “Il camorrista” di Giuseppe Tornatore, serie del 1985 mai andata in onda e restaurata per l’occasione.
Quest’anno, infine, il festival ha consegnato il premio alla carriera a Isabella Rossellini, che è stata omaggiata con la proiezione di diversi suoi film nell’arco di tutto il festival.
Alberti Aurora