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Venerdì 4 luglio sarà la serata dedicata al film “Quattro sorelle”, una storia cruda e profondamente attuale che parla di radicalizzazione e legami famigliari capaci di superare ogni avversità.
La serata è organizzata in collaborazione con la Scuola Frisoun, gestita dal Centro Intercultura del Comune di Nonantola con l’associazione Giunchiglia-11. La Scuola Frisoun - centro sperimentale per l’insegnamento della lingua italiana e per la costruzione di una nuova idea di cittadinanza - negli ultimi anni ha accolto oltre 170 iscritti all’anno, provenienti da 30 paesi.
I responsabili della Scuola ci hanno raccontato che “nel corso del 2023 la Scuola ha visto un’impennata di iscritti provenienti dalla Tunisia (o di persone che in Tunisia hanno vissuto alcuni anni o che la Tunisia l’hanno attraversata durante il viaggio che le ha portate in Europa). Per questo abbiamo deciso di promuovere una piccola inchiesta dal basso intervistando una trentina di studenti, professionisti e attivisti, e approfondendo l’analisi del contesto socio culturale tunisino attraverso articoli, libri, film e altri linguaggi artistici.”
Attraverso questa indagine l’associazione ha scoperto "Quattro figlie”, il film della regista tunisina Kaouther Ben Hania, “originale nello stile e di forte impatto nei contenuti, che ci sembra particolarmente adatto per far incontrare e discutere cittadine e cittadini nonantolani, autoctoni e immigrati, intorno ad alcuni temi universali.”
“Quattro figlie” racconta un fatto di cronaca che ha colpito molto l’opinione pubblica tunisina e lo fa con tre delle sue protagoniste reali: Olfa, una donna di mezza età, e due delle figlie che è ha cresciuto da sola. Le altre due, le figlie maggiori, “sono state divorate dal lupo”. Chi sia questo “lupo” lo si dichiara subito: un gruppo terrorista di matrice islamista, capace di ammaliare molti giovani. La regista tunisina chiede alle protagoniste di rimettere in scena alcuni degli snodi più intimi della propria vicenda, focalizzandosi non tanto sul tema dell’integralismo islamico quanto sulla violenza, come questa si trasmetta di generazione in generazione, l’educazione alla vita e quella alla morte, l’oppressione esercitata a volte dalla propria tradizione culturale. Ma anche la lotta per la vita e la voglia di riscatto.
Il film, vincitore dell'Oeil d'or al Festival di Cannes 2023, è stato candidato all'Oscar, agli European Film Awards e ha vinto un premio ai César. Verrà proiettato in Piazza Liberazione in versione originale, con sottotitoli in italiano.
Alberti Aurora