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Il 12 ottobre è uscito al cinema “L’ultima volta che siamo stati bambini”, debutto alla regia di Claudio Bisio, che nel film si ritaglia anche un piccolo ruolo.
L’esordio alla regia di Bisio racconta una storia importane e purtroppo ancora attuale per certi aspetti. Il film, tratto dall'omonimo libro di Fabio Bartolomei, racconta la storia di un gruppo di bambini che, nella Roma del ‘43, partono alla ricerca di un loro amico ebreo deportato dai tedeschi. La missione dei bambini, convinti di andare in Germania a piedi a liberare l’amico, dà vita a un'altra missione, quella di una suora e un militare, fratello di uno dei bambini, che loro malgrado si ritrovano a unire le forze per ritrovare i fuggitivi, prima che succeda loro qualcosa di male.
I contesti di origine dei bambini sono molto diversi: Cosimo ha il padre al confino e vive in povertà col nonno, Vanda vive in un orfanotrofio gestito dalle suore, Italo è figlio di un gerarca fascista e Riccardo è ebreo. Se le famiglie non potrebbero essere più diverse, i bambini tra loro si riconoscono come pari, nonostante spesso emergano i pregiudizi derivanti dalla propaganda fascista, di cui Italo è grande conoscitore a causa del padre. Il film è una favola avventurosa in cui l'infanzia, il gioco, l'innocenza, regnano sovrane mentre sullo sfondo c'è l'incubo della guerra, delle deportazioni, delle fucilazioni, che in diversi momenti si staccano dallo sfondo per arrivare anche sotto gli occhi dei bambini: tutto però si supera grazie alla forza dell'amicizia e all’incrollabile volontà di liberare un amico innocente.
L'equilibrio tra leggerezza e dramma storico e i piccoli protagonisti sono la forza di questo film, che non può che far riflettere sul nostro passato così come sul presente. Questo film, infatti, è uscito in sala nella stessa settimana in cui è scoppiata una nuova guerra tra Israele e Palestina. Come ha ricordato il regista, questa storia vuole rimarcare ancora una volta il fatto che la guerra è orrenda e che le prime vittime, allora come oggi, sono sempre gli innocenti, i bambini.
Alberti Aurora